Venendo alle questioni ordinistiche, sono trascorsi due anni dall’insediamento del nuovo Consiglio e pertanto ritengo giusto tracciare una sorta di “bilancio” di metà mandato, richiamando quattro elementi significativi del nostro operato. Lo faccio per rendere merito all’impegno profuso da tutti i consiglieri e da altri colleghi per il rilancio della geologia nella nostra Regione, obiettivo primario di questo mandato, rivelatosi più impegnativo di quanto immaginassimo.
Il primo ambito di lavoro è stato relativo alle attività di ricostruzione post-sisma 2012, che erano già avviate prima dell’inizio del nostro mandato e che – complici le vicende precedenti al periodo di commissariamento – non tenevano adeguatamente in considerazione le competenze dei geologi. La partecipazione ai tavoli di lavoro istituiti dalla struttura commissariale ha permesso di correggere tali lacune, prima nell’ambito del programma di ricostruzione delle Opere Pubbliche e Beni Culturali (Decreto Commissario Delegato n. 928 del 23/09/2013) e poi con la revisione del Protocollo Ordini/Regione riferito agli interventi privati (Decr. Comm. Del. n. 53 del 17/01/2014). Parallelamente è stata istituita la Commissione Sismica che ha avviato un intenso confronto con il Servizio Geologico Sismico e dei Suoli sia per quanto riguarda le linee guida delle indagini per i progetti di ricostruzione, sia – più in generale – per quanto riguarda gli studi e le analisi di Microzonazione Sismica e di Risposta Sismica Locale.
In secondo luogo – anche a seguito dei numerosi eventi catastrofici che hanno interessato i territori della nostra Regione – il tema del dissesto idrogeologico ha occupato parte rilevante del nostro impegno, confluito principalmente nella costituzione della Commissione Dissesto, nella partecipazione al tavolo sul dissesto voluto da CNG e OO.RR. e nel Protocollo di Collaborazione OGER/Regione per la condivisione dei dati e la formazione congiunta. In particolare, il Protocollo sul dissesto testimonia una concezione nuova dei rapporti tra Ente Competente e professionisti che abbiamo proposto con forza, trovando terreno fertile in Regione. Un rapporto oserei dire “paritetico” in quanto a professionalità e competenze, seppure necessariamente differente in quanto al ruolo di coordinamento, autorizzazione e controllo proprio dell’Ente Pubblico. Ciò è tanto più importante in un momento in cui – stando agli annunci dell’Unità di Missione Italiasicura – non mancheranno i fondi per gli interventi di mitigazione e per la prevenzione e dove finalmente si inizia a coinvolgere i geologi fin dalla definizione delle priorità e dei criteri di progettazione.
Mi preme evidenziare che quanto ottenuto in entrambi i casi non è l’esito di una rivendicazione o contrattazione sindacale (cosa che – peraltro – esula dai compiti istituzionali dell’Ordine), ma il giusto riconoscimento dello spazio che deve essere dato alla geologia, all’interno dei processi di pianificazione territoriale e di progettazione. Spetta ad ogni geologo la corretta “occupazione” di tale spazio: ogni professionista – con il suo operato – è responsabile con noi e quanto noi della considerazione degli altri interlocutori verso ciò che facciamo.
A tale proposito, un altro elemento per noi fondamentale è il rapporto tra la nostra categoria e la società civile. Abbiamo lavorato molto per comunicare ed essere presenti nel dibattito pubblico. Sappiamo che c’è ancora tanto da fare, perché il nostro ruolo e l’importanza del nostro lavoro non sono adeguatamente percepiti dagli addetti ai lavori, né dalla gente comune. Ciò si ripercuote ancora oggi in un coinvolgimento non adeguato dei geologi nell’ambito delle politiche territoriali e nella programmazione urbanistica.
Infine, abbiamo avviato un percorso di maggiore coinvolgimento di altri colleghi – oltre ai consiglieri – per ampliare la “squadra” che porta avanti le istanze della categoria. Ciò avviene principalmente mediante le consulte provinciali che – nei casi di successo – sono guidate da “team” affiatati, dinamici e propositivi che hanno permesso di ottenere risultati importanti in termini di corsi e convegni. Penso in particolare al recente incontro pubblico di Parma nel corso del quale abbiamo incontrato tutte le Istituzioni ed organizzazioni locali, svolto grazie al contributo di molti colleghi locali. Allo stesso modo sono tanti i colleghi che si stanno attivamente coinvolgendo nei lavori delle varie commissioni e gruppi di lavoro tematici istituiti dall’Ordine. Siamo consapevoli della strada che rimane da fare, delle difficoltà enormi che vive la nostra categoria a partire dalla crisi dell’edilizia che si ripercuote in una drammatica riduzione di attività lavorativa per tanti di noi. Tuttavia pensiamo di avere dato un contributo importante per la valorizzazione della categoria, che intendiamo proseguire con determinazione nei due anni che rimangono al termine del nostro mandato, auspicando un coinvolgimento ancora maggiore da parte di tutti i colleghi.